Promozione Salute Svizzera

2011 Marianne Steiner-Gygli (La sfida della sistematicità)

Signora Marianne Steiner-Gygli, lei dirige ad Aarau il centro di competenza per la prevenzione delle tossicomanie del Canton Argovia. Che importanza riveste lo sviluppo qualitativo per lei e per la sua organizzazione?

Lavoriamo dal 2008 con il modello EFQM. EFQM concepisce lo sviluppo della qualità come un’interazione tra persone, procedure e risultati: le persone lavorano seguendo dei processi e ottengono dei risultati per altre persone!

Lo sviluppo della qualità nel centro per la prevenzione delle tossicomanie del Canton Argovia ha una notevole importanza in quanto riguarda tutti i settori operativi e genera feedback motivanti da parte di clienti. Si tratta di un tema vivo e costante della nostra quotidianità.

Che cosa fate concretamente per garantire e sviluppare la qualità dei vostri progetti? Quale ruolo svolge quint-essenz?

In tutti i settori ci prefiggiamo obiettivi valutabili, opportuni e, per noi collaboratori, interessanti e stimolanti. Questo significa che ci sono traguardi annuali per il posto, il settore, i progetti, i gruppi target e gli obiettivi personali dei collaboratori.

Gli obiettivi e le procedure adottate sono orientate ai risultati chiave auspicati. Si tratta cioè di fornire informazioni su come agire ai nostri clienti e mettere in atto processi preventivi in seno ad organizzazioni e contesti comunali.

I miei strumenti di conduzione (riunioni, ritiri, gestione del know-how, corsi, colloqui di valutazione ecc.) sono strutturati in modo che i risultati chiave siano sempre presenti. La qualità è divenuta un tema quotidiano, un’ovvietà.

La gestione del know-how riveste pertanto una funzione importante. È chiaramente messa su carta, ma si tratta in realtà di un modo di collaborare e di riferire, un flusso e un’unione di quello che passa nelle nostre teste. Serve a rafforzare la garanzia e lo sviluppo della qualità.

Internamente abbiamo sviluppato alcuni tool progettuali, strettamente legati al modello quint-essenz. Essi entrano in gioco in relazione alla procedura progettuale vera e propria. Il tool di gestione progettuale su quint-essenz per noi è troppo complesso e richiede troppo tempo. Ci vuole tempo anche per adeguare le diverse espressioni alle nostre necessità. Tutte le nostre offerte posseggono comunque concetti e procedure che si orientano sulle basi di quint-essenz. Abbiamo quindi integrato e adeguato quint-essenz a EFQM.

In che misura conviene investire nello sviluppo della qualità? In che cosa consistono i vantaggi per la vostra organizzazione e i vostri progetti?

Lo sviluppo della qualità stimola e risveglia. È interessante, rende più dinamici e genera pensieri interessanti e opzioni risolutive. Impariamo molto su ciò che genera un effetto motivante. Dirigiamo il tutto in modo che i vantaggi alleggeriscano la quotidianità, anche se il processo di elaborazione può sembrare faticoso. Il lavoro con risultati chiave fornisce un chiaro orientamento. Ciò che non serve ai fini dei risultati chiave non ha senso. L’impegno richiesto, inizialmente grande, viene ripagato quando si riesce a fare della qualità una parte integrante ovvia del lavoro quotidiano, accompagnato da approfondimenti mirati di singoli aspetti.

In qualità di responsabile che cosa consiglierebbe ad altri centri di competenza nell’ambito della prevenzione e della promozione della salute in termini di sviluppo qualitativo?

Lo sviluppo della qualità va implementato e realizzato in modo che il team lo accolga di buon grado. Gli strumenti di gestione della qualità dovrebbero essere spiegabili e valutabili nel limite del possibile. L’aspetto più importante a parer mio è tuttavia il fatto che la qualità diventi un argomento quotidiano, un’ambizione, da cui scaturiscono discorsi e discussioni, un motivo di orgoglio e di soddisfazione per le prestazioni fornite sia personalmente sia in qualità di squadra.

Ultima modifica: 16 dicembre 2011 08:54